Bacino Idrografico dell'Arno
Sottobacino del Fiume Elsa

Sistema ecologico

 

QUERCETO

Comunità

   Come per la maggior parte della vegetazione arborea, nella provincia di Siena anche il
Bacino dell’Elsa è caratterizzato per lo più dal Querceto. Questi boschi sono soggetti a un alto grado di stagionalità, da inverni freddi, con temperature inferiori allo 0 °C, gelo e neve, ed estati miti, calde e umide, ma che possono presentare parecchie settimane di siccità.

 

Querceto - clicca per ingrandire
Figura 1. Struttura del querceto dalla primavera all'estate (prima che sugli alberi siano cresciute le foglie e più avanti nel corso dell’anno, in estate, quando il bosco ha tutte le foglie).

      Il genere che predomina è Quercus. La diversità è piuttosto alta, la vegetazione è suddivisa in diversi strati: lo strato arboreo (12-20 m.), uno strato intermedio (4-10 m.) di arbusti e uno strato inferiore di piante erbacee. Il querceto ospita molte specie di uccelli, piccoli mammiferi e un'ampia varietà d'insetti. Nel tardo autunno le foglie cadono dagli alberi e dagli arbusti, tranne che per alcune specie sempreverdi, come il leccio, la fillirea, il corbezzolo, etc. Le specie erbacee annuali seccano e altre sopravvivono sotto il suolo sottoforma di bulbi, radici, rizomi o tuberi. Molti dei mammiferi trascorrono questo periodo freddo in ibernazione. Alcuni uccelli, comprendenti i silvidi, migrano al sud in inverno e gli insetti svernano spesso come stadio dormiente sotto forma di uova, larve e pupe come il Cervo volante.

     Poiché alcune specie di piante superiori in inverno sono prive di foglie, una quantità di luce molto maggiore riesce a raggiungere il suolo del bosco. In primavera la temperatura aumenta prima che gli alberi inizino a mettere le foglie, attorno ad aprile. In questo periodo la componente erbacea sviluppa maggiormente. Durante la primavera e l’autunno gli uccelli e i mammiferi nidificano e allevano la prole. Le piante cominciano a produrre fiori e poi semi. Le nocciole del nocciolo, le ghiande della quercia e le bacche del sorbo, del biancospino e vari frutti di bosco forniscono l’alimento per molti animali. Il moscardino, ad esempio, è ghiotto soprattutto di nocciole e di more. Gli scoiattoli grigi e la ghiandaia raccolgono le ghiande per le loro riserve invernali, a cui ritornano per procurarsi alimento durante l’inverno e l’inizio della primavera. Spesso le ghiande nascoste dalla ghiandaia possono accrescersi fino a formare future piante di quercia. Il trasporto delle ghiande, per opera di questa specie di uccello, può essere molto importante nella rigenerazione della querce.

    Le varie specie di Quercus subiscono spesso attacchi di molti insetti, comprendenti parecchi cinipidi, che stimolano la pianta alla produzione di galle su rametti, foglie e gemme. Un insetto molto nocivo per la querce è una farfalla, la “tortrice della quercia” (Tortrix viridana); questa depone le uova sui ramoscelli della quercia, in primavera le uova si schiudono e minuscoli bruchi salgono fino alle gemme della quercia nelle quali si arrampicano tra le squame delle gemme quando queste si aprono. In questo modo si trovano in una posizione ideale per mangiare le giovani foglie ricche di proteine, che sono poveri di tannini protettivi (J. Chapman, 1999).
 

  Produttori
  Querceto
  Consumatori
  Cinghiale

  Nitticora
  Cervo Volante

Approfondimenti


Inquadramento
Bacino dell'Elsa
 

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